lunedì 4 novembre 2013

Tre Metamorfosi



Ho scoperto che mi piace usare le matite!
 Non lo ricordavo più, l'ho riscoperto da poco, a causa dei miei vecchi occhiali sbilenchi che mi rendevano insopportabile stare troppo al computer (poi in realtà ci sono parecchi interventi digitali, ma li ho fatti con gli occhiali nuovi, e ci tengo a far sapere che secondo mia sorella mi fanno somigliare ad Arisa).
Mi sono divertito a disegnare qualche metamorfosi (qualche... tre!), io da piccino amavo i miti greci, li amo ancora, ma da piccino avevano un valore diverso, sono stati le mie prime letture autonome, e fra tutti uno dei miei preferiti è il dolcissimo mito di Filemone e Bauci, due semplici vecchietti tanto cari agli Dei per la loro bontà d'animo, e niente, li amo e quindi gli ho dedicato un disegno, anzi due:




L'altro riguarda Dafne e Apollo





mercoledì 9 ottobre 2013

Workshop con Paolo Domeniconi

Questo finesettimana  sono stato ad un workshop di colorazione digitale con Paolo Domeniconi,  sono stati due giorni intensi, anzi, di più. Paolo è un insegnante straordinario e ha dato a noi corsisti davvero tanto. Ora mi aspettano settimane di esperimenti, prima che finirò di provare la metà delle cose che ho visto passerà parecchio tempo.

Questo è un elaborato che ho prodotto durante questi giorni (per la colorazione ho preso spunto dalle albumine)




La matita l'avevo già preparata prima di partire, non è l'unica cosa che ho fatto, ma è l'unica "finita" le altre sono più degli esperimenti che per ora rimarranno accuratamente nascosti.

E' anche una delle poche volte in cui disegno un soggetto riconoscibile, è Filippo Timi (ovviamente!), e qua c'è la bella foto che ho usato come reference






martedì 24 settembre 2013

Peter Pan, concorso Battello a Vapore 2013





Anche quest'anno ho partecipato al concorso del Battello a Vapore, stavolta la selezione non l'ho passata, ma a fare le tavole mi sono divertito, è un mix di pastelli (su cartoncino grigio) e digitale, paradossalmente per pensarle ci ho messo più del solito, e sì, Campanellino mi somiglia.

sabato 14 settembre 2013

le straordinarie avventure di Jules Verne

E' la prima volta che su questo blog scrivo un post per parlare di quello che faccio per lavoro ogni giorno.

Dal 14 Settembre infatti (che poi sarebbe oggi) ogni Sabato e Domenica alle ore 8.10 andrà in onda su Rai2 "Le Straordinarie Avventure di Jules Verne"! E sono emozionato, sì.
Ci ho lavorato solo per pochi mesi insieme a persone bravissime e bellissime (e come prova dopo ho pure un video del dietro le quinte, mica sparo cose a vanvera).

Qua potete vedere la puntata di stamattina: Le straordinarie avventure Jules Verne- Africa australe

E qui c'è la prova della bellezza  di cui parlavo prima: ecco qui. Adoro questo video!
Vi consiglio di dargli un'occhiata agli speciali in basso, sono tutti interessanti

http://www.julesverne.rai.it/


martedì 25 giugno 2013

tristezza a palate

"La sirenetta, vestita di seta e d'oro, reggeva lo strascico, ma le sue orecchie non sentivano quella musica gioiosa, i suoi occhi non vedevano quella sacra cerimonia: pensava alla sua morte e a tutto quel che avrebbe perso in questo mondo. La sera stessa gli sposi salirono a bordo della nave, i cannoni spararono, e le bandiere sventolarono; in mezzo alla nave era stata montata una tenda reale fatta d'oro e di porpora, con cuscini sofficissimi, su cui la coppia di sposi avrebbe dovuto dormire in quella quieta e fredda notte. Le vele sventolavano al vento, e la nave scivolava leggera, senza scossoni, sul mare trasparente."
Andersen, "la sirenetta"




lunedì 27 maggio 2013

danza, coltelli affilati, cose così

"A ogni passo le sembrava, come la strega le aveva detto, di camminare su punte taglienti e su coltelli affilati, ma sopportò tutto volentieri, e tenendo il principe per mano salì le scale leggera come una bolla d'aria e sia lui che gli altri ammirarono la sua armoniosa andatura. Ricevette costosi abiti di seta e di mussola, era la più bella del castello, ma era muta, non poteva né cantare né parlare. Graziose damigelle vestite d'oro e di seta avanzarono e cantarono davanti al principe e ai suoi genitori, una di loro cantò meglio delle altre e il principe batté le mani e le sorrise. In quel momento la sirenetta si rattristò; sapeva che avrebbe saputo cantare molto meglio, e pensò: «Dovrebbe proprio sapere che io, per stare vicino a lui, ho ceduto per sempre la mia voce!» Poi le damigelle danzarono balli meravigliosi su una musica dolcissima; allora anche la sirenetta tese le braccia bianche, si alzò sulla punta dei piedi e volteggiò, ballò come mai nessuno aveva fatto; a ogni movimento la sua bellezza era sempre più visibile e i suoi occhi parlavano al cuore meglio dei canti delle damigelle. Tutti rimasero incantati, soprattutto il principe, che la chiamò la sua trovatella, e lei continuò a danzare, anche se ogni volta che i piedi toccavano terra, era come toccassero coltelli affilati"
Andersen, "la sirenetta"

martedì 21 maggio 2013

"tira fuori la lingua così te la taglio"

Ti preparerò una bevanda, ma con questa devi nuotare fino alla terra, salire sulla spiaggia e berla prima che sorga il sole. Allora la tua coda si dividerà e si trasformerà in ciò che gli uomini chiamano gambe. Soffrirai come se una spada affilata ti trapassasse. Tutti quelli che ti vedranno, diranno che sei la più bella creatura umana mai vista! Conserverai la tua aggraziata andatura, nessuna ballerina sarà migliore di te, ma a ogni passo che farai, sarà come se camminassi su un coltello appuntito, e il tuo sangue scorrerà. Se vuoi soffrire tutto questo, ti aiuterò!» «Sì» esclamò la principessa con voce tremante, pensando al principe, e all'anima immortale. «Ma ricordati» aggiunse la strega «una volta che ti sarai trasformata in donna, non potrai mai più ritornare a essere una sirena! Non potrai più discendere nel mare dalle tue sorelle e al castello di tuo padre; e se non conquisterai l'amore del principe, cosicché lui dimentichi per te suo padre e sua madre, dipenda da te per ogni suo pensiero e chieda al prete di congiungere le vostre mani rendendovi marito e moglie, non avrai mai un'anima immortale! e se lui sposerà un'altra, il primo mattino dopo il matrimonio il tuo cuore si spezzerà e tu diventerai schiuma dell'acqua!» «Lo voglio ugualmente!» disse la sirenetta, che era pallida come una morta. «Però mi devi ricompensare!» aggiunse la strega «e non è poco quello che pretendo. Tu possiedi la voce più bella tra tutti gli abitanti del mare, e credi con quella di poterlo sedurre; ma la voce la devi dare a me. Io voglio ciò che tu di meglio possiedi per la mia preziosa bevanda! Devo versarci del sangue, affinché il filtro sia tagliente come una spada a due lame!» «Se mi prendi la voce» chiese la sirenetta «che cosa mi resta?» «La tua splendida persona, la tua armoniosa andatura e i tuoi occhi espressivi, con questo riuscirai certo a conquistare il cuore di un uomo. Allora! hai perso il coraggio? Tira fuori la lingua così te la taglio; è il pagamento per quella potente bevanda!» «Va bene!» 
Andersen, "la sirenetta"




venerdì 10 maggio 2013

Sirenetta 2.0

Al mattino il brutto tempo era passato; della nave non era rimasta traccia, il sole sorgeva rosso e risplendeva sull'acqua; fu come se le guance del principe riacquistassero colore, ma gli occhi rimasero chiusi. La sirena lo baciò sulla bella fronte alta e carezzò indietro i capelli bagnati; le sembrò che assomigliasse alla statua di marmo che aveva nel suo giardinetto, lo baciò di nuovo e desiderò con forza che continuasse a vivere.Poi vide davanti a sé la terra ferma, alte montagne azzurre sulla cui cima la bianca neve risplendeva come ci fossero stati candidi cigni; lungo la costa si stendevano bei boschi verdi e proprio lì davanti si trovava una chiesa o un convento, non sapeva bene, ma era un edificio. Aranci e limoni crescevano nel giardino e davanti all'ingresso si alzavano delle palme; il mare disegnava lì una piccola insenatura, calmissima ma molto profonda, fino alla scogliera dove c'era sabbia bianca e sottile. Lei nuotò là col suo bel principe, lo posò sulla sabbia e si preoccupò che la testa fosse sollevata e rivolta verso il caldo sole. Suonarono in quel momento le campane di quel grande edificio bianco, e molte ragazze comparvero nel giardino. Allora la sirenetta si ritirò nuotando, dietro alcune alte pietre che spuntavano dall'acqua, si mise della schiuma tra i capelli e sul petto affinché nessuno la vedesse e aspettò che qualcuno andasse dal povero principe.


mercoledì 24 aprile 2013

Andersen al curry

Ogni principessa aveva una piccola aiuola nel giardino, in cui poteva piantare i fiori che voleva; una di loro diede alla sua aiuola la forma di una balena; un'altra preferì che assomigliasse a una sirenetta; la più giovane la fece rotonda come il sole e vi mise solo fiori rossi come lui. Era una bambina strana, molto tranquilla e pensierosa; le altre sorelle decorarono le aiuole con le cose più bizzarre che avevano trovato tra le navi affondate, lei invece, oltre ai fiori rossi che assomigliavano al sole, volle avere solo una bella statua di marmo, raffigurante un giovane scolpito in una pietra bianca e trasparente, che era arrivata fin lì dopo qualche naufragio. Vicino alla statua piantò un salice piangente di color rossiccio, che crebbe splendidamente ripiegando i suoi freschi rami sul giovane fino a raggiungere il suolo di sabbia azzurra, dove l'ombra diventava viola e si muoveva come i rami stessi: sembrava così che i rami e le radici si baciassero con dolcezza.



in teoria si dovrebbe capire, io comunque lo scrivo. La mia versione della sirenetta è ambientata in India, il perché è presto detto, come ogni fiaba (non ne sono sicuro ma credo valga per tutte) non ha né luogo né tempo, e dovendo decidere dove ambientarla ho scelto l'India, con i suoi colori e il suo aroma speziato. 

venerdì 19 aprile 2013

In fondo al mar

"In mezzo al mare l'acqua è azzurra come i petali dei più bei fiordalisi e trasparente come il cristallo più puro; ma è molto profonda, così profonda che un'anfora non potrebbe raggiungere il fondo; bisognerebbe mettere molti campanili, uno sull'altro, per arrivare dal fondo fino alla superficie. Laggiù abitano le genti del mare. Non si deve credere che ci sia solo sabbia bianca, no! Crescono alberi stranissimi, e piante con gli steli e i petali così sottili che si muovono al minimo movimento dell'acqua, come fossero esseri viventi. Tutti i pesci, grandi e piccoli, nuotano tra i rami, proprio come fanno gli uccelli nell'aria. Nel punto più profondo si trova il castello del re del mare. Le mura sono di corallo e le alte finestre a arco sono fatte con ambra chiarissima, il tetto è formato da conchiglie che si aprono e si chiudono secondo il movimento dell'acqua; sono proprio belle, perché contengono perle meravigliose; una sola di quelle basterebbe alla corona di una regina."




La bella fiaba di Andersen "la Sirenetta" è una di quelle che preferisco, è una lettura che non stanca mai, ogni volta che la rileggo ci colgo qualcosa di diverso, a seconda degli stati d'animo è una storia tristissima  dal finale amaro e senza speranza oppure una storia dura piena di dolcezza. Mi piace in ogni salsa, dal celebre film Disney al film giapponese del settacinque (molto fedele e che consiglio a tutti di vedere). Era ovvio che prima o poi avrei provato a dar vita alla mia versione, devo dire che più la rileggo e più tendo a vederla con una chiave di lettura positiva.
Alè! Presto le altre.

mercoledì 20 febbraio 2013

Tiberio



Questo è il corto che abbiamo fatto, la mia classe ed io, durante il corso di animazione alla Scuola di Comics. Ci sono voluti due anni e qualche mese extra per portarlo alla fine,  ma alla fine ce l'abbiamo fatta, e ne sono felicissimo! Lavorare in team è stato faticoso per molti versi, ma senza dubbio è stimolante e ora, a corto concluso, devo dire che è stata un'esperienza molto utile, che porta a smussare alcuni lati del proprio carattere in funzione di un obiettivo che da soli è impossibile raggiungere. 
Si è accesa la mia vena nostalgica, era inevitabile suppongo.
Meglio che smetta di scrivere, prima però devo ringraziare  i compagni del mio corso e tutti i docenti visto che senza di loro Tiberio non sarebbe mai nato.
Eccolo qui, Tiberio. Spero vi piaccia, alla prossima!

Qui vi metto i link ai blog dei miei compari animatori (non ci sono proprio tutti, solo chi è incappato nella rete di blogspot):
Ruggero Foschi

e in ultimo cito il talentuoso Massimo Di Leo che si è occupato della colonna sonora, grazie!


giovedì 14 febbraio 2013

l'uomo che piantava gli alberi

Ho partecipato a un simpatico concorso della Salani, questo.

Bisognava reinterpretare una copertina tra le dieci selezionate. Scegliere non è stato facile, quei libri li ho letti quasi tutti, ed è inutile dire che tutto quel che ho letto mi è piaciuto. Ho scelto "l'uomo che piantava gli alberi" perché è un racconto di una dolcezza  essenziale, senza orpelli, e in quel momento ci voleva, era perfetto da rileggere e quindi da disegnare. Il risultato è questo:


Se l'illustrazione fosse fatta bene si dovrebbe capire, nel dubbio lo dico: gli alberi dietro dovrebbero tramutarsi in nuvole e lui dovrebbe essere simile a un ghianda. Ora ditemi che si capiva.

lunedì 7 gennaio 2013

la Bella sogna la Bestia (e la fatamucca, non dimentichiamo la fatamucca)

Questa è la tavola che mi piace di più!
Nella fiaba la Bella è convinta dalle sorelle a rimanere a casa loro, e nonostante lei sappia che la Bestia si sarebbe lasciata morire di dolore non vedendola tornare non torna. Questa cosa mi causa disappunto. Cattiva Bella, cattiva! Dai retta alle tue dannate sorelle, ma come ti viene in mente!(sì, anche lei ha delle sorelle cattive!)
Fortunatamente una fata interviene e le manda un sogno in cui l'avvisa di quel che sta accadendo alla povera bestia


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